«Draghi al Colle e poi voto»

Giorgia Meloni rivela il suo disprezzo per l’autonomia del Quirinale

  • La proposta di Giorgia Meloni, suscita molte perplessità: «Siamo pronti a votare Draghi al Quirinale a patto che subito dopo si vada alle elezioni».
  • Il dato più evidente è che la proposta di Meloni è di stampo platealmente partitocratico: i partiti che riprendono il sopravvento sulle istituzioni, a cominciare dalla Presidenza della Repubblica.
  • La fuga in avanti di Meloni è segno di nervosismo politico. Godere della rendita di opposizione non le basta più. Rischia di risultare irrilevante nella imminente elezione presidenziale e in tutte le scelte del governo.

Nel sistema politico italiano la presidenza della Repubblica è una istituzione importante, dotata di poteri significativi a lungo sottovalutati. Quei poteri hanno cominciato a manifestarsi con la presidenza di Oscar Luigi Scalfaro (1992-1999), contemporaneamente con la sfaldarsi del sistema di partiti. Parlamentare di lunghissimo corso e sostenitore del ruolo centrale del parlamento, Scalfaro si trovò quasi costretto a esercitare appieno i poteri di nomina del presidente del Consiglio e di (n

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