C'è una confusione generale, una strana trasversalità all'interno di tutte le forze, di governo, di opposizione, e anche nelle istituzioni. Ognuno lancia messaggi di allarme, di preoccupazione.

Faccio un esempio: la convergenza fra papa e sindacato, potremmo dire delle forze dell'illuminismo cristiano sindacale, è un segno di disordine che spinge il papa ad avere una posizione di capo politico più che di capo spirituale. Non è un caso che andando in Africa usa un linguaggio da condottiero: dice "giù le mani dall'Africa", contro vecchi imperialisti e nuovi colonialisti che cercano di utilizzare l'Africa come una miniera da sfruttare. Ma è un messaggio di guerra, una posizione di combattimento in un continente dove si raccolgono segnali gravi di conflitto.

Molte aree del mondo sono in bilico fra un principio di restaurazione autoritario o un evento rivoluzionario. Andando indietro nella memoria, nel 1950, ricordo un seminario tenuto alla Gioventù socialista da Ignazio Silone. Alla domanda su come e quando egli riteneva possibile il maturarsi della rivoluzione, lui, che la rivoluzione l'aveva fatta dalla parte dei comunisti, rispose enumerando gli eventi inconciliabili per via democratica, fattori economici sociali etnici e territoriali, ma poi aggiunse che è inevitabile che esploda la rivoluzione quando la vita dell'uomo non vale più niente.

Oggi in molte aree del mondo la vita vale zero, dall'aggressione dell'Ucraina, alle considerazioni di casa nostra sull’immigrazione o sul carcere: nella discorso pubblico quotidiano si fa strada l'idea che la vita di un uomo vale zero. Non è in discussione una norma giuridica, ma un principio: un uomo, anche un reo, è un valore da rispettare. Invece il governo della destra ci dice che vale zero, è una nullità.

Le istituzioni europee non hanno preso corpo, quelle internazionali sono deboli, le stesse istituzioni religiose cambiano linguaggio. Questa confusione negli atti e nelle parole, dove ognuno ha nel suo interno qualcosa che contraddice sé stesso, dicono che è avvenuto lo sfaldamento del valore del rispetto della persona umana. Ed è questo il punto delle crisi che stiamo vivendo.

Un uomo, in qualsiasi condizione sociale economica e giuridica è un uomo uguale agli altri. Da questo punto di vista Delmastro è uguale a quelli che lo accusano, Cospito a quelli che lo hanno giudicato. Senza questo principio, si creano le condizioni di offesa insanabili per via democratica. La guerra di Putin, autoritaria e reazionaria, ha introdotto nel cuore dell'Europa il disprezzo della vita umana. Dire “giù le mani dall'Ucraina” oggi significa dire giù le mani dall'Europa da parte delle forze reazionarie. Ma schierarsi  con l’Ucraina da parte di un governo reazionario è una contraddizione se poi si pratica lo stesso disprezzo per la vita umana di Putin. 

In Italia la destra al governo è creatrice di una condizione di razzismo generalizzato, e quindi anche il loro appoggio a Zelensky è strumentale ed è condotta con mezzi che portano a un effetto contraddittorio con lo stesso enunciato di solidarietà. Lo vediamo con immigrati, cos'è la vita nel grande cimitero degli immigrati del mediterraneo? 

Ma chi sa che la sua vita non conta più niente insorge, e insorge in forme ormai imprevedibili. Nelle situazioni in cui la vita umana conta troppo poco  nascono, o riappaiono i movimenti terroristici. L'anarchia era un solitario e  isolato movimento di protesta radicale, oggi vediamo una sorta di anarchismo diffuso, ognuno contro tutti. Che si trasferisce nella vita quotidiana, nelle nostre piazze, nelle nostre strade: oggi non emoziona più una sparatoria nel centro di una grande città, come Milano o Roma. Rispetto a questo enorme pericolo, quelle di Calderoli sono divagazioni da artista circense. Non basterà il sogno dei Lep per scacciare l’incubo del disprezzo della vita umana.

La destra, prima all’opposizione ed oggi al governo, ha alimentato la funesta teoria che la parte non eletta ma dominante del mondo globalizzato, ha il potere di considerare il mondo dei “dannati" dalle diseguaglianze, come cose senza valore. È la destra che produce quella condizione rivoluzionaria di cui parlava Silone. Meloni, accanto a Scholz ha provato a indicare nell’anarchismo il nemico dell’Europa. E invece il nemico dell’Europa è la destra creatrice delle condizioni dell’irrilevanza del valore della vita umana. Non si esce dalla contrapposizione tra restaurazione autoritaria o rivoluzione democratica senza aver sconfitto politicamente ed elettoralmente la destra che ci governa.

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