pensare al domani

Guerra in Ucraina, solo la cultura può fermare l’odio

  • Questa guerra fa male principalmente a chi la subisce e a chi la combatte. Fa male anche a noi: un bellicismo che diviene militarismo e ci porta tacitamente oltre l’umano.
  • Da qui dovrebbe dipanarsi il prossimo impegno della cultura: non arma ma passerella per un rinnovato incontro reso difficile dal sangue versato.
  • La cultura ci può far vedere prima ciò che ancora non si vede e che oggi forse nessuno crede che mai si vedrà. Si tratta di uno sforzo da fare subito in Europa che servirà da boa di salvataggio anche per la cultura russa.

La guerra fa male principalmente a chi la subisce e a chi la combatte. Fa male anche a noi: un bellicismo che diviene militarismo e ci porta tacitamente oltre l’umano, verso una forma di esaltazione molle per la violenza. Si parla ossessivamente di armi fingendo che sia interesse per la tecnologia. Molti sono incollati ai video sulle loro performance. C’era la guerra senza immagini; ora c’è la guerra con troppe immagini ma il risultato è lo stesso: troppa luce acceca. Dovremmo trovare rifugio

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