- La dottoressa Katalina Karikò, nata 65 anni fa nella tragica pianura ungherese in una casa senza luce elettrica e acqua corrente ha regalato (sì, regalato) al mondo l’idea di un vaccino basato sull’Rna cui nessuno prima aveva pensato, che ci sta salvando tutti.
- Fosse arrivata qui, invece che in America, sarebbe rimasta precaria allo Spallanzani, ad agitare reagenti.
- Questo per dire che, in genere, sono sempre gli immigrati il sale della terra e che ci converrebbe capirlo.
Nelle mie fantasie per l’anno nuovo – tutti ne abbiamo, tutte eccezionali, dato che viviamo in tempi eccezionali - io mi immagino che il governo italiano, con un succinto decreto dichiari lo ius soli per un milione di giovani figli di immigrati nati in Italia; che con un secondo decreto conceda la cittadinanza italiana a tutto il personale sanitario straniero che si è coperto di fatica e di gloria in questi mesi; che con un terzo decreto dia la precedenza nelle vaccinazioni a tutti quegli immigrati irregolari che sono, per le loro condizioni di povertà e precario vivere, i più esposti al contagio e alla sua trasmissione, e nello stesso tempo impauriti e quindi non in grado di far valere i propri diritti (Come diceva quell’antipatico del ghetto di Venezia: “se ci pungete, non sanguiniamo anche noi?”).
Naturalmente, tutti hanno ancora ben chiare le immagini del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, commosso, che sovraintende alla vaccinazione dei detenuti del carcere di Modena, dove il 9 marzo scorso morirono in circostanze purtroppo molto oscure, tredici (TREDICI) detenuti che avevano chiesto misure urgenti di protezione contro l’epidemia. (Errata corrige: cancellate da «naturalmente» in poi, perché mi rendo conto che questo paragrafo è davvero irrealistico).
Tutti dicono che il virus ha cambiato il mondo, e che non è certo finita qui. Tutti dicono che la velocità con cui sono successe le cose nel 2020 non ha precedenti nella storia dell’umanità.
Grandi economie sono crollate, uomini potenti come Trump sono finiti nel ridicolo, le religioni hanno chinato la testa di fronte alla scienza; la dottoressa Katalina Karikò, nata 65 anni fa nella tragica pianura ungherese in una casa senza luce elettrica e acqua corrente ha regalato (sì, regalato) al mondo l’idea di un vaccino basato sull’Rna cui nessuno prima aveva pensato, che ci sta salvando tutti.
Fosse arrivata qui, invece che in America, sarebbe rimasta precaria allo Spallanzani, ad agitare reagenti. Questo per dire che, in genere, sono sempre gli immigrati il sale della terra e che ci converrebbe capirlo.
E quindi: ius soli come risarcimento e come investimento, contro la nostra vecchiaia ormai decrepita, contro i nostri Natali tra Uncle Scrooge e Napoli Milionaria, in cui tutti chiedono “uno scatto”, “una visione”, “procedure straordinarie”, “qualcosa per i ggggiovani”, ma fingono di non vedere che cosa succede
Nello specifico, il virus ha fatto sapere che tutto il mondo dell’assistenza sanitaria – non per l’emergenza, ma per sempre – avrà bisogno (sempre che vogliamo conservare la democrazia) di decuplicare gli addetti, dal portantino al ricercatore, dal radiologo all’assistente sociale; e che questi non saranno italiani.
Già ora, tutto il personale “basso”, spesso precario, degli ospedali e delle residenze per anziani è fatto di immigrati. E colpisce il dato di un’associazione di medici e infermieri stranieri in Italia: 77.000 iscritti. Non avendo la cittadinanza italiana, non possono partecipare ai concorsi pubblici, nemmeno ai bandi attuali delle Asl.
In generale poi, come tutti sanno, l’economia italiana si regge sul lavoro degli immigrati, che costituiscono la maggiore forza creativa delle nostre imprese. E ancora più in generale, nella storia ci si è salvati dalle grandi calamità con l’inclusione, e non con il contrario. Il contrario porta alle autarchie, alle dittature e alle guerre.
Fantasie? Sicuramente. Ci vorrebbe un grande statista, una persona con una visione, ci vorrebbe un Mario Draghi.
Sì, forse lui sarebbe la persona adatta; ha visione economica, ha sensibilità democratica e coraggio, come ha dimostrato con il whatever it takes e ora complimentandosi con il presidente del Napoli per la cancellazione della ingiustizia subita con il 3 a 0 a tavolino dato alla Juventus.
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