Diventa ogni giorno più chiaro che il piano Next Generation Eu darà alla generazione al potere – quella dei boomer – un po’ di reddito e posti di lavoro aggiuntivi mentre lascerà a quella futura debito pubblico, infrastrutture incomplete o dalla dubbia utilità, un capitalismo italiano che si fonda su appalti selvaggi e  le regole sospese.

La vicenda della proposta di Enrico Letta di una “dote” da 10mila euro per la metà dei 18enni italiani, finanziata con un aumento delle imposte di successione, è indicativa. L’idea circola da due anni, a opera del Forum disuguaglianze e diversità, non entriamo qui nei dettagli ma nella logica politica: per quanto sia un intervento giustificabile in termini di equità, i costi di un aumento della tassa di successione sono concentrati su chi ha patrimoni alti (nella proposta del Pd sopra i 5 milioni di euro).

Queste persone, in quanto ricche, hanno molti incentivi a contrastare la proposta e molta capacità di far valere le proprie ragioni. Per questo è fondamentale costruire una coalizione di interessi alternativa – quella tra i 18enni che riceverebbero la “dote” – che si mobiliti e faccia presente al decisore politico che ci sono anche loro. Inoltre, i tanti italiani indifferenti (non 18enni, con patrimoni sotto i cinque milioni), dovranno così scegliere se stare, perdonate la sintesi, con i vecchi ricchi o con i giovani poveri.

 I pochi favorevoli alla proposta di Letta lo sono in nome del vecchio e sfortunato slogan di Rifondazione comunista “Anche i ricchi piangano”, dell’epowerment dei giovani, per dirla con Amartya Sen, non gliene frega assolutamente nulla.

Dare 10mila euro a migliaia di 18enni significa metterli in condizione di emanciparsi dalle loro famiglie, essere un po’ più padroni del loro destino. E questo spaventa, mentre la garanzia pubblica ai mutui per gli under 35 che comprano casa annunciata dal governo non ha sollevato obiezioni: ragazzi stanziali, con il loro futuro legato al mattone, possibilmente vicino ai genitori, sono molto più rassicuranti (e, soprattutto, settore edilizio e bancario ringraziano).

I giovani in Italia sono pochi e contano poco, la politica non ha il coraggio di esplicitare il messaggio sotteso alle scelte di questi mesi e anni cruciali: cari ragazzi, il vostro compito è caricarvi sulle palle i genitori, pagando il loro debito pubblico e le loro pensioni. Non altro, non fatevi illusioni. I vecchi sono maggioranza, quindi le regole le dettano loro.

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