La morte di Hassan Nasrallah è un colpo durissimo per l’asse di resistenza iraniano, che rilancia l’immagine dello Stato ebraico, sia da un punto di vista militare che politico. Resta, però, la domanda: che ne sarà del dopo guerra?
È un po’ la storia della volpe che scava il buco per far cadere la preda, per poi finirci intrappolata lei stessa. Il 7 ottobre doveva essere la trappola perfetta per Israele, costretto ad assecondare la strategia di Hamas di utilizzare il martirio del proprio popolo fino a suscitare lo sdegno della comunità internazionale e l’inevitabile intervento delle milizie amiche, magari costringendo alla mobilitazione persino i governi nazionalisti arabi, incapaci di reggere la pressione delle masse. Fin



