L'avventura è partita esattamente due mesi fa, il 21 luglio. E lunedì 21 settembre, con l'esordio della complessa inchiesta di Luca Attanasio sulle miniere di cobalto in Congo, i lettori di Domani potranno leggere il primo frutto della scommessa che abbiamo fatto insieme.

A metà di quell'afoso pomeriggio, una cinquantina di abbonati precoci al giornale che doveva ancora nascere hanno partecipato alla videoconferenza in cui nove giornalisti freelance hanno presentato, con cinque minuti a disposizione per ciascuno, le  loro proposte di inchiesta su temi ambientali.

Hanno dichiarato non solo che cosa volevano fare ma anche il costo del loro progetto.

L'informazione costa e le redazioni si stanno restringendo. Se le testate, sia cartacee che online, possono permettersi di pagare pochi euro gli articoli dei freelance, l'unica prospettiva dei giovani giornalisti non ricchi di famiglia è un vicolo cieco. E la stessa fine è riservata in un futuro molto prossimo al diritto-dovere, o anche al solo desiderio, dei cittadini di essere compiutamente informati.

La nostra scommessa è di riuscire a essere, oltre che un prodotto di informazione sostenuto dal mercato - sul web e nelle edicole - anche un luogo d'incontro diretto tra giornalisti battitori liberi e i loro lettori che si autoassegnano il ruolo di committenti.

Un vero mercato insomma, nel senso antico della parola, dove la domanda e l'offerta trovano un punto di equilibrio soddisfacente per entrambe le parti.

Il 21 luglio gli abbonati hanno seguito le presentazioni e poi hanno votato, scegliendo le quattro proposte più convincenti: oltre a quella sul Congo è piaciuta l'idea di indagare il dramma dell'inquinamento da Pfas in Veneto (di Luca Bortoli e Christian Elia), l'inquinamento da allevamento dei bovini nella pianura Padana (di Francesco Dradi) e la cementificazione delle coste della Sardegna (di Paola Pintus).

La risposta deilettori

Abbiamo proposto ai lettori di finanziare le inchieste partecipando con le loro donazioni al crowdfunding lanciato sul sito di Domani, chiedendo esattamente la cifra indicata in totale dai proponenti delle quattro inchieste prescelte: ottomila euro, con l'impegno del giornale di contribuire fino alla metà qualora le donazioni si fossero fermate al di sotto dell'obiettivo. Non ce n'è stato bisogno.

Durante il mese di agosto i contributi dei lettori hanno superato quota 10 mila euro, a tutto vantaggio degli inchiestisti che vedranno il loro lavoro retribuito più del previsto grazie all'interesse che hanno saputo suscitare nei loro committenti, i lettori.

Nel mondo costretto dalla pandemia a cambiare profondamente noi riteniamo che questa sia una forma evoluta di mercato.

Il primo traguardo lo abbiamo raggiunto, da domani e per prossime settimane questo progetto prenderà vita sulle nostre pagine con gli articoli di bravi giornalisti pagati dignitosamente per il loro lavoro grazie all'impegno di lettori esigenti e lungimiranti.

L’inchiesta sul Congo e i bambini in miniera

La prima puntata dell'inchiesta sul Congo che leggerete domani su Domani dimostra che ne è valsa la pena: Luca Attanasio ricostruisce come nelle miniere del Katanga decine di migliaia di bambini, anche di sei-sette anni, devono scavare a mani nude in strettissimi cunicoli per estrarre il cobalto necessario a costruire le batterie per le auto elettriche.

La prossima settimana lanceremo la seconda serie di inchieste finanziate dai lettori, invitando con un nuovo bando i giornalisti freelance ad avanzare le loro proposte di inchiesta sulla risposta del sistema sanitario, non solo italiano,  all'emergenza Covid.

Stesse regole: agli abbonati il compito della prima selezione, a tutti i lettori l'invito a finanziare ancora giovani professionisti che ancora credono a un giornalismo di qualità.

Per mandare progetti di inchiesta: lettori@editorialedomani.it 

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