Le sei alternative

I nuovi problemi dell’euro che nessuno vuole riconoscere e la crisi di offerta

  • All’inizio dell’anno ci volevano 1,23 dollari per un euro e le prospettive erano di un suo ulteriore rafforzamento in virtù delle aspettative di crescita grazie ai fondi del Next Generation Eu, ai massicci acquisti di titoli da parte della Bce e alla ripresa dei consumi.
  • A dieci mesi di distanza, al contrario, la moneta europea si è deprezzata del 5 per cento.
  • Il tasso di cambio della moneta di un paese rispetto a quella di un altro dipende dalle aspettative di crescita dei due paesi: un maggior differenziale di crescita tende a rafforzare il cambio, che a sua volta si riflette in tassi di interesse reali più elevati.

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