La domanda è: il centrodestra lo sapeva che, dopo aver vinto le elezioni, è d’abitudine formare il governo?

Dal primo giorno di campagna elettorale era chiaro che avrebbero stravinto, eppure alla prima votazione per eleggere il presidente del Senato, Silvio Berlusconi ha subito tentato di far saltare la nomina di Ignazio La Russa.

E ci sarebbe anche riuscito se non l’avessero salvato i franchi tiratori, pare, del leader di Italia viva Matteo Renzi. Nel caso, complimenti.

Si sapeva che a destra avevano dei disaccordi, non si immaginava però che si sarebbero presentati così sprovveduti e spaccati tra loro.

Le differenze tra i tre partiti della destra sono enormi, molto più marcate di quelle tra il Partito democratico e il Movimento Cinque stelle. E’ necessario che l’opposizione si compatti al più presto.

In campagna elettorale le destre hanno urlato sparse promesse irrealizzabili, senza mai un discorso serio sull’Italia e sul futuro.

Sono riusciti a non proferire parola su come affronteranno la crisi energetica più grave della storia della Repubblica. Nessun progetto sul mondo del Lavoro, sui Giovani o sulla transizione ecologica.

Giorgia Meloni è passata dal 4 al 26 per cento dei consensi stando muta all’opposizione.

Come ha fatto? Basando tutto sull’immagine, non certo sui contenuti, da perfetta influencer.

Dopo la grande vittoria continua a stare nascosta e in silenzio.

Ora però i nodi cominciano a venire al pettine. Per chi si chiede quale sia la vera Giorgia Meloni tra il volto estremista e il volto moderato che ha mostrato in questi mesi, le elezioni di Ignazio La Russa, che a casa conserva i busti di Benito Mussolini e di Lorenzo Fontana, ipercattolico e anti abortista, sono una prima risposta.

Vediamo cosa farà con i ministri e soprattutto cosa risponderà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Per quanto riguarda la politica estera, continua a dichiararsi fortemente atlantista e vicina alla Polonia, al partito spagnolo di Vox e a Viktor Orbán.

Non si è ancora capito bene quali rapporti intende avere con il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

Si sta aprendo una questione seria sul tema dei Nazionalismi e presto non ci sarà più Mario Draghi a tenere compatta l’Europa.

Con una maggioranza di questo tipo, con Berlusconi e Salvini fedeli amici del presidente russo Vladimir Putin, sarà complesso mantenere la nostra posizione sulla guerra in Ucraina.

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