- La misura riguarda l’annullamento automatico di crediti fiscali da parte dello Stato, tra erario, Inps e Inail, di importo residuo fino a 5.000 euro e relativi al periodo 2000-2010.
- Di solito i condoni fiscali vengono fatti con la giustificazione di incassare subito qualcosa: il contribuente evasore, o comunque in contenzioso, paga una cifra inferiore a quella dovuta, lo Stato evita costi e incertezze inevitabili nei contenziosi lunghi.
- Il condono del governo Draghi, invece, rappresenta un costo netto per lo Stato: 666 milioni di gettito in meno complessivi tra 2021 e 2026.
Perché infilare un condono fiscale in un decreto che deve sostenere l’economia, come quello “Sostegni” approvato venerdì dal governo Draghi? La risposta breve è: per dare un segnale che al governo è tornato il partito degli evasori, rappresentato nel caso specifico dalla Lega di Matteo Salvini. La misura ha suscitato una certa indignazione, più sui social che sui giornali. Adesso che sono disponibili le relazioni abbinate al decreto abbiamo qualche elemento in più per parlarne. Il primo punto



