- Il contenuto delle proposte sul presidenzialismo e lo stringato dibattito che si è svolto prima del voto sono stati una rappresentazione istruttiva, ancorché poco edificante, del livello a cui è giunto, dopo decenni, il confronto parlamentare sulla revisione dei “piani alti” dell’ordinamento repubblicano.
- Come è noto, il “sistema francese”, preso sul serio e per intero, con un “presidente che governa”, presuppone una distorsione del rapporto voti/seggi parlamentari (quindi un “premio” per il partito o la coalizione di maggioranza relativa) di gran lunga superiore a quella potenzialmente prodotta dal Rosatellum.
- Produce poi una concentrazione di poteri nelle mani del presidente (a scapito di partiti e parlamentari) di gran lunga superiore a quella previsto, in capo al premier, dalla riforma Renzi-Boschi affossata dal referendum del 2016.
Il dibattito scadente sul presidenzialismo svilisce politica e istituzioni
12 maggio 2022 • 14:38Aggiornato, 12 maggio 2022 • 15:47