- Il nuovo governo non ha cambiato passo quanto a strumento normativo, il Dpcm. Ma anche quanto a contenuti, salvo alcune novità. Si prosegue con “coprifuoco”, raccomandazioni mescolate a regole cogenti, disposizioni il cui rispetto non può essere verificato.
- È previsto che i presidenti di regione possano chiudere le scuole in casi di gravità. Ma il fatto di averlo disposto con Dpcm, e non con decreto-legge, renderà superabili i limiti previsti dalla norma. Si rischia il caos di ordinanze dei mesi scorsi.
- Presso il ministero della Salute è stato creato un tavolo di soggetti istituzionali «al fine di dare attuazione agli indirizzi forniti dalle Camere», ma se ne limita l’attività alla revisione degli indicatori di rischio.
È arrivato il primo Dpcm dell’era Draghi. Non si è cambiato passo, quanto a strumento normativo utilizzato. Ma anche in quanto ai contenuti – salvo poche novità apprezzabili – la continuità è palese. Fonti del diritto Dal 6 marzo, nelle zone rosse si prescrive la sospensione dell’attività in presenza delle scuole di ogni ordine e grado, mentre nelle zone arancioni e gialle i presidenti delle regioni potranno disporre la sospensione dell’attività scolastica in casi di gravità (aree in cui si



