- A pochi giorni da Natale, due settimane dopo il Dpcm del 3 dicembre che già aveva regolamentato il periodo festivo, un nuovo decreto legge sancisce misure ancora più restrittive. Le zone rosse e arancioni funzioneranno “a intermittenza”, come le lucine sull’albero di Natale.
- Non ci sono evidenze che dal 3 dicembre, data dell’ultimo Dpcm, la situazione sia peggiorata, anzi. Ma nei giorni scorsi la gente si è affollata per le compere natalizie, attratta anche dal cashback. Non era vietato andare in giro, ma alla fine la colpa è ricaduta su chi l’ha fatto.
- Le persone si erano organizzate, avevano pure sostenuto esborsi finanziari, sulla base di quanto disposto dal Dpcm del 3 dicembre. Non è serio creare affidamento nelle regole adottate, e poi disattenderle all’ultimo momento, se gli indicatori di rischio non sono cambiati.
Il Dpcm del 3 dicembre scorso, che aveva già disciplinato le vacanze di Natale, è stato superato dal decreto legge appena varato, che dispone restrizioni più severe. Era difficile fare peggio dei mesi scorsi, con quattro Dpcm in quattri settimane, tra obblighi, divieti e forti raccomandazioni prima sanciti e poi continuamente modificati. Invece, è accaduto con quest’ultimo decreto, che cambia le regole all’ultimo momento. L’Italia sarà zona rossa dal 24 al 27 dicembre e poi dal 31 dicembre al 3



