- L’Etiopia è un calderone che ribolle. Dopo l’assassinio avvenuto in giugno 2020 del cantante oromo Hachalu Hundessa, ad Addis Abeba e in Oromia si è scatenata la violenza etnica
- Molti leader oromo vengono accusati di tramare con l’Egitto per scatenare un genocidio anti-cristiano e fondare in Oromia uno stato islamico.
- In realtà è stata la costituzione federale a piantare i semi della discordia: l’art 39 stabilisce il “diritto alla secessione” di ogni regione, mentre l’art 47 divide il paese in base ad una presunta omogeneità etnica che nella realtà non esiste
L’Etiopia è un calderone che ribolle. Dopo l’assassinio avvenuto in giugno 2020 del cantante oromo Hachalu Hundessa, personaggio molto amato e ascoltato per le sue canzoni di protesta, ad Addis Abeba e in Oromia si sono scatenate le bande etniche che hanno preso di mira in primis le proprietà degli amhara e dei cristiani in particolare, per poi degenerare in scontri diffusi. Anche il premier oromo Abiy Ahmed è stato accusato dai suoi di non difenderli come dovrebbe. Gli oromo sono il gruppo


