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Il femminismo di Marine Le Pen è l’altra faccia della sua xenofobia

  • Per la campagna che la porterà a sfidare Macron nel ballottaggio per l’Eliseo, Marine Le Pen ha scelto lo slogan “femme d’État”, donna di stato, sfruttando apertamente la sua immagine femminile.
  • La figura di paladina dei diritti delle donne pare funzionale soprattutto al processo di “dédiabolisation” del suo partito, e a chiudere il gap di genere nel suo elettorato, mentre rafforza nella candidata il profilo dell’outsider.
  • Ma il fattore populista spinge Le Pen a utilizzare l’agenda dei diritti delle donne principalmente come arma della storica battaglia anti-islamista e contro l’immigrazione, in un’espressione esemplare di «femonazionalismo».

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