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Il M5s e le pericolose illusioni della corsa in solitaria

La rifondazione del partito entra nel vivo. Al netto delle dispute su nome, simboli, mandati elettivi, poteri del garante, il cuore politico della questione è riconducibile a un’alternativa: un ritorno alle origini o una scelta di campo per il fronte progressista che passa attraverso un rapporto stabile e privilegiato con il Pd. La prima via rappresenterebbe una scorciatoia illusoria

Con la pubblicazione del report, articolato in dodici punti, che dà conto dell’esito della discussione tra i 360 attivisti sorteggiati, la “rifondazione” del M5s entra nel vivo. Al netto delle dispute su nome, simboli, mandati elettivi, poteri del garante, il cuore politico della questione, semplificando, mi sembra riconducibile a un’alternativa: quella di un ritorno alle origini intestata al fondatore o quella, imboccata non senza funambolismi al tempo del governo Conte 2, di una scelta di camp

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