Le sorellastre di Cenerentola, sul finire della fiaba, tentano di farsi sposare dal principe: provano, a turno, a dimostrare di essere le proprietarie della scarpetta smarrita al ballo. La scarpetta però è molto piccola, e i loro piedi sono molto grandi.

Perciò, consigliate dalla matrigna, si tagliano via una parte del piede con un coltello. La scarpetta allora entra, immaginiamo fra grandi dolori, ma entra. Il sangue cola copiosamente.

Un piccione (una colombella, non so) osserva la scena da un albero e intona una filastrocca per il principe, la filastrocca dice che se la ragazza ha del sangue nella scarpetta, forse c’è stato un inganno, e non è quella giusta.

Le sorellastre sono così smascherate. Più avanti, il piccione tornerà per cavare gli occhi alle sorellastre: per punirle. Terribile.

Questa versione di Cenerentola non è quella di Disney, ma è quella dei Fratelli Grimm.

Mia figlia l’ha scoperta e ora la predilige, pensa sia più potente. Anche a me sembra più potente, volendo toglie il sonno.

Ma se possiamo dire con certezza che Cenerentola non sarebbe Cenerentola senza la vicenda della scarpetta, possiamo dire che la scena dei piedi tagliati è un elemento altrettanto necessario?

Cenerentola è una storia presente in molte culture, ne esistono centinaia di versioni.

Cenerentola è Cenerentola nel momento in cui c’è una ragazza vestita di stracci, una magia (una fata o altro), una scarpetta, e il vero amore alla fine.

I genitori e il mercato

Sicuramente questa scena di sangue e piedi tagliati dà un sapore particolare alla storia, introduce un elemento di orrore.

E i bambini non si fermano per forza di fronte alle cose spaventose o folli, anzi ne sono attratti, per cui forse la versione è migliore.

I genitori, però, possono essere (giustamente o no, a volte esagerano) preoccupati per l’impatto che un’immagine forte può avere sulla serenità dei figli.

La Cenerentola dei Fratelli Grimm era inizialmente pensata per gli adulti.

La Cenerentola di Disney è pensata per i bambini, con l’approvazione dei genitori, e in seconda battuta per il mondo intero, nel momento in cui diventa una sorta di nuovo standard.

Oggi se pensi a Cenerentola pensi a Disney. E Disney probabilmente scelse di inserire quegli elementi che, in base allo spirito del tempo, sembravano massimizzare l’appetibilità della storia agli occhi di tutti: dei figli e dei genitori ansiosi di avere figli non disturbati dalle fiabe. Fece un ragionamento di mercato.

Anche i Fratelli Grimm lo fecero, a loro modo, scrivendo una storia per adulti con elementi perturbanti.

La parola “mercato” non piace a tante persone, è difficile usarla. Eppure una storia si confronta sempre con un pubblico, e questo pubblico è un mercato.

Il mercato di una storia è potenzialmente il mondo intero. Per quanto riguarda lo spazio. Per quanto riguarda il tempo, una storia può esistere per sempre.

Nella realtà i limiti ci sono, il tempo rende alcuni elementi meno interessanti, oppure fa emergere necessità che prima non c’erano, e talvolta una storia scompare, o per meglio dire si nasconde.

Esistono anche dei vincoli spaziali (di ampiezza del mercato): può essere più conveniente enfatizzare certi elementi che ti porteranno ad avere un pubblico più piccolo, ma più fedele e appassionato.

Tutto per tutti

Il capitalismo oggi preferisce creare prodotti che possano fare tutto, per tutti. Il capitalismo delle storie (pensate alle piattaforme televisive) è più ambizioso che mai.

Ma comunque la si giri, questi sono problemi con una natura matematica sottostante: il mercato vive nella ricerca continua di un punto di equilibrio, un equilibrio che segue certe leggi.

Il problema del mercato, in realtà, non è la sua mera esistenza, ma la sua incredibile elasticità e la sua tendenza a diventare struttura vivente che si adatta a ogni cosa.

Il mercato è un po’ come l’edera, è un modo per decorare un muro in maniera rapida e che richiede scarsa manutenzione, certo poi non bisogna lamentarsi se l’edera prende il sopravvento e soffoca il resto, e rende ogni cosa simile a un tappeto di foglie. Edera ovunque.

Il mercato tende a far regredire gli oggetti verso una forma che soddisfa la maggioranza, o il modo in cui la maggioranza vuole percepirsi: la forma che più conviene.

Le storie però sono voci che provengono da un mondo misterioso, antecedente all’idea di mercato, e il loro potere talvolta si rinnova nella scoperta di una versione antica e divergente.

I bambini nelle storie cercano conforto e disagio insieme, e il conforto è importante tanto quanto il disagio.

Il conforto lo troveranno seguendo l’arco della storia, ma il disagio sarà nei dettagli lontani dalla convenienza. Nei dettagli sconvenienti.  

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