- Orbán ha violato i diritti delle minoranze, l’indipendenza della magistratura, l’autonomia e la libertà dei media. Ma «ha vinto le elezioni», dicono Salvini e Meloni, per difenderlo.
- È proprio questo il problema. Non bastano le elezioni, a fare una democrazia e a garantire le libertà. Se vinceranno, Salvini e Meloni cercheranno di fare come Orbán?
- Il rischio di scivolare nel campo delle autocrazie elettorali (che non sono il fascismo del Novecento) è concreto. Esplicito. Solo un rischio, certo. Ma perché mai dovremmo correrlo?
In questi giorni è successo qualcosa di molto preoccupante per i destini dell’Italia. Anche a ridosso del voto, Meloni e Salvini hanno difeso Orbán, condannato dal parlamento europeo per avere in modo sistematico, e progressivo, violato i diritti delle minoranze, l’indipendenza della magistratura, l’autonomia e la libertà dei media. «Orbán ha vinto le elezioni», hanno detto. Ma il punto è proprio questo. La democrazia non è fatta solo di elezioni, libere. Ma di istituzioni indipendenti che



