- Nel nuovo Dpcm ci sono disposizioni che sollevano dubbi, in particolare quella che vieta le feste nei luoghi al chiuso e all’aperto, ma al contempo le consente per cerimonie civili o religiose con 30 persone al massimo e raccomanda di evitarle nelle case.
- Inoltre, la norma che vieta la consumazione nei pressi dei locali avrebbe dovuto sancire un principio generale, applicabile in ogni luogo ove si verifichino condizioni similari.
- Anziché disporre divieti e raccomandazioni, regole minuziose e distinzioni che ingenerano confusione, per contenere la seconda ondata lo Stato avrebbe dovuto assicurare il raggiungimento di obiettivi essenziali, che invece ha mancato.
Una rete di divieti impossibile da capire e da applicare
13 ottobre 2020 • 19:11Aggiornato, 14 ottobre 2020 • 10:10