- La premier Meloni porta avanti una strategia nettamente atlantista cercando la collaborazione dei paesi dell’est.
- Schlein dovrebbe invece puntare sulla mobilitazione delle forze progressiste europee, a partire da quelle che esprimono i governi di Germania e Francia.
- Si potrebbe puntare al consolidamento e all’espansione dello schema di protezione temporanea per i richiedenti asilo, rafforzando la solidarietà europea per chi scappa da conflitti e persecuzioni. E istituire fin da ora un fondo per la ricostruzione dell’Ucraina, un Next Generation Ukraine che coordini gli sforzi dei 27 Stati membri.
Elly Schlein ha conquistato le primarie del Pd presentandosi come la candidata del cambiamento. Come farà a mantenere la promessa in politica estera, settore che, per sua natura e sensibilità, è inadatto a semplificazioni e scarti improvvisi? Difficilmente sarà messa in discussione la linea assunta fin qui sull’Ucraina, magari cadendo in una trappola architettata ad arte da Giuseppe Conte con la presentazione di una mozione sull’invio di armi a Kiev. Per fortuna, un convincimento pare ormai



