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Il paradosso di Giuseppe Conte nella democrazia del pubblico

  • I sondaggi che si susseguono almeno dallo scoppio della pandemia, rivelano una situazione di persistente gradimento del presidente del Consiglio a fronte di un altrettanto persistente movimento di opposizione da parte di un numero cospicuo di opinionisti politici.
  • Giuseppe Conte resta indigesto a chi ha voce individuale nell’arena di discussione, mentre resta digeribile a chi non ha una voce individuale e si esprime attraverso i sondaggi, la misurazione del sentire generale. 
  • Il divorzio è ancora più macroscopico qualora si consideri l’intensità di esposizione mediatica dei politici ostili al governo Conte.

La democrazia del pubblico, ci ha spiegato il teorico politico Bernard Manin, ha sostituito in questi ultimi decenni quella dei partiti. Quella del pubblico è una democrazia che non si regge su giudizi costruiti dai partiti e dai loro mezzi comunicazione.  E’ autonoma dalle scuderie partigiane e quindi più orizzontale e ricettiva elle opinioni dei cittadini ordinari. Nella democrazia del pubblico questi ultimi fanno sentire maggiormente la loro voce senza bisogno di passare per il filtro part

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