- Trasformando la virtù in una competenza da acquisire, l’ideologia woke rischia di creare nuove ineguaglianze col pretesto di combattere quelle antiche.
- Nello stesso tempo abbia visto crescere attorno alle rivendicazioni su razza e genere una paranoia che sfiora il panico, come se i woke fossero dappertutto e intenzionati a prendere il controllo della società italiana.
- Oltre a stare calmini, dovremmo impegnarci a dare più ascolto alle comunità subalterne, con le loro esigenze concrete, e meno ai loro rappresentanti autoproclamati, perduti in rivendicazioni astratte.
Qualche anno fa il sociologo Luca Ricolfi ha intitolato un suo libro con la domanda delle domande: Perché siamo antipatici? Si riferiva alla sinistra: e individuando una rottura tra intellettuali e popolo precorreva un dibattito che sarebbe poi divenuto globale. Eppure quella rottura, che si è resa visibile a partire dagli anni Novanta, era in qualche modo connaturata alla sinistra fin dall’origine. Così come, fin dall’origine, la sinistra è stata oggetto di paranoie e proiezioni fantasmatiche.



