- Secondo Pierre Rosanvallon, il momento populista è sintomo di una crisi di sistema. Ma mentre ne mette a nudo le inefficienze, propone rimedi che incancreniscono i problemi invece di risolverli.
- Il populismo non è realmente “radicale” proprio perché incastonato nella logica del sistema che critica: esso cerca di riavviare il vecchio motore del “politico”, ovvero la sovranità istituzionale e l’apparato decisionale, e lo fa semplificandone le funzioni.
- In sostanza, il populismo è la nostalgia di un sistema moribondo – e un leader forte e un meccanismo statale forte sono le sue strategie di ossigenazione.
Nelle democrazie occidentali il momento populista è vecchio di almeno due decenni e ha segnato il carattere del Ventunesimo secolo. E’ moneta corrente sui quotidiani e al centro di polemiche accese tra gli studiosi, poiché lo sforzo analitico per conoscerne gli aspetti non è mai libero da giudizi di valore. L’unica convinzione condivisa è che non si tratti di un fenomeno effimero. Il populismo è qui per restare. Nonostante la sconfitta di Donald Trump, il più spettacolare tra i leader populis


