- L’ipotesi su cui invece ha lavorato Enrico Letta è quella di un “campo largo” di cui facciano parte anche le piccole formazioni di centro. I risultati di questa strategia non sono incoraggianti.
- La divaricazione di orientamenti, soprattutto sul piano economico-sociale, si è andata allargando sempre più al punto che sembra difficilmente componibile.
- La strategia del campo largo si confronta con un rischio, anzi un incubo, quello dell’Unione di Romano Prodi nel 2006: una coalizione così ampia e diversificata che può vincere nelle urne, ma non regge nell’azione di governo.
Il sistema partitico italiano continua ad essere frammentato. In questo non c’è nulla di anomalo o eccezionale. In Olanda, Belgio e Danimarca la frammentazione è quantomeno simile, e la stessa Germania ha ormai sei partiti stabilmente presenti nel suo parlamento. Proprio il caso tedesco può aiutare a mettere in prospettiva la situazione italiana. In quel paese i cristiano-democratici e i socialdemocratici, che si contendevano la connotazione di “Volkspartei”, cioè di grande partito popolare



