Il nuovo libro di Aldo Schiavone

Il ritorno dell’Occidente, che forse non è tramontato ma neanche se la passa benissimo

  • Da quando è cominciata la guerra di Ucraina, mi sono trovato a usare molto più spesso di prima la parola “Occidente”: d’accordo, è una sintesi imperfetta, che evoca momenti bui di “noi contro loro” di inizio secolo, ma ha una sua efficacia comunicativa.
  • Come altro definire quell’insieme di paesi, ma anche istituzioni, intellettuali (a prescindere dalla loro nascita, domicilio o background culturale) che hanno un chiaro posizionamento in termini di valori, priorità, traiettorie?
  • L’Occidente è quantomeno una categoria rilevante con cui bisogna confrontarsi. Ma per arrivare a quali conclusioni? Nel suo nuovo libro Aldo Schiavone condensa una serie di questioni di cui si è ampiamente discusso in questi ultimi vent’anni.

Da quando è cominciata la guerra di Ucraina, mi sono trovato a usare molto più spesso di prima la parola “Occidente”: d’accordo, è una sintesi imperfetta, che evoca momenti bui di “noi contro loro” di inizio secolo, ma ha una sua efficacia comunicativa. Come altro definire quell’insieme di paesi, ma anche istituzioni, intellettuali (a prescindere dalla loro nascita, domicilio o background culturale) che hanno un chiaro posizionamento in termini di valori, priorità, traiettorie? Si può cercare

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