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Il sacrosanto grido di Draghi e la riforma dell’Europa

L’ex premier propone il completamento del mercato unico per rilanciare la competitività e avviare un piano di grandi investimenti. Ma il passaggio più importante è quello di riformare i trattati, superando il diritto di veto dei singoli stati e creando l’Europa federale. Rendendola un attore unico, geopolitico e strategico. È questo il nodo fondamentale da affrontare, se vogliamo evitare il declino

È sacrosanto il grido d’allarme lanciato da Mario Draghi. Su questo giornale lo ripetiamo da anni, ormai: l’Unione europea è prigioniera di un assetto inadeguato al nostro tempo e le sue attuali classi dirigenti (e le forze politiche che le esprimono) sono poco interessate a cambiare lo status quo. L’esito inevitabile è il declino e l’irrilevanza. Se questo è il problema di fondo, politico ed economico, di noi cittadini europei, le soluzioni che Draghi suggerisce sono però parziali e probabilmen

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