- Il 14 ottobre il presidente dell'Autorità di regolazione dei trasporti Andrea Camanzi ha firmato un documento che giudicava troppo generose le previsioni tariffarie del nuovo Piano economico e finanziario per Autostrade per l’Italia (Aspi).
- La ministra De Micheli sostiene che il Pef bocciato da Camanzi era una proposta di Aspi su cui il ministero non aveva alcuna responsabilità, e ha annunciato azioni legali contro questo giornale per aver scritto il contrario.
- Il presidente di Atlantia Fabio Cerchiai dice l'opposto: «Sono stati in tal modo rimessi in discussione elementi sostanziali che si aveva ragione di ritenere già definiti nel testo degli accordi a lungo negoziati da Aspi con i ministeri competenti».
La commedia degli equivoci sulla sorte di Autostrade per l'Italia (Aspi) va avanti a ritmo serrato. A definire lo stallo della trattativa tra governo, Cassa depositi e prestiti (Cdp) e Atlantia (la holding quotata in Borsa che controlla Aspi con l'88 per cento) arriva il verbale dell'assemblea degli azionisti di Atlantia dello scorso 30 ottobre. Il presidente Fabio Cerchiai ha spiegato che cosa è successo con l'ormai celebre Pef, il nuovo piano economico finanziario di Aspi che definisce la d



