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Il vero rischio di stigma per l’Italia è quello della bassa crescita

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse 19–10-2020 Roma, Italia Politica Palazzo Chigi - conferenza stampa su contenuti manovra economia Nella foto: il Ministro dell’ Economia Roberto Gualtieri Photo Mauro Scrobogna /LaPresse October 19, 2020\\u00A0 Rome, Italy Politics Palazzo Chigi - press conference on economic maneuver contents In the photo: the Minister of Economy Roberto Gualtieri
Foto Mauro Scrobogna /LaPresse 19–10-2020 Roma, Italia Politica Palazzo Chigi - conferenza stampa su contenuti manovra economia Nella foto: il Ministro dell’ Economia Roberto Gualtieri Photo Mauro Scrobogna /LaPresse October 19, 2020  Rome, Italy Politics Palazzo Chigi - press conference on economic maneuver contents In the photo: the Minister of Economy Roberto Gualtieri

L’Italia vuole evitare il ricorso al Mes per non sembrare l’unico paese in difficoltà. Ma Spagna e Portogallo per ora rinunciano anche a parte dei fondi del piano Nerx Generation Eu

  • La legge di bilancio 2021 nasce archiviando il sogno del ministro Gualtieri di una manovra a saldo zero. Prendono corpo gli immancabili “tesoretti” da rinvio di esborsi e maggiori entrate ma il quadro resta fosco, soprattutto dal 2022 in avanti;
  • Le stime di riduzione spontanea di debito, nel prossimo triennio, si basano su quello che sin qui è stato un miraggio italiano: la crescita superiore al costo del debito;
  • L’annuncio portoghese e spagnolo di voler usare prima le sovvenzioni e solo dopo -forse- i prestiti europei, rischia di produrre uno stigma sull’Italia ben superiore a quello del Mes  pandemico

Il governo italiano ha inviato a Bruxelles il Documento programmatico di bilancio (Dpb) per il 2021, da cui si evince una manovra da 39 miliardi, coperta in deficit per 24 e con la prima erogazione di sovvenzioni a fondo perduto del Recovery Fund per i rimanenti 15 miliardi. Sembra trascorsa un’era geologica da quando il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, sognava a occhi aperti una manovra a saldo zero. Come ogni anno, ci sono incognite relative ai conti dell’anno successivo ma, anc

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