- Una pandemia provoca l’emergenza sanitaria; un’alluvione o un terremoto sono un’emergenza ambientale; una crisi finanziaria fa scattare l’emergenza economica e così via
- Per questo vengono convocate riunioni internazionali, si dibatte nei fori globali, si istituiscono fondi speciali. Per l’educazione non accade niente di tutto questo: non c’è mai un evento acuto che la porti in prima pagina.
- Dobbiamo fare di tutto per salvare le nostre scuole e il mestiere dell’insegnante, il più nobile fra tutti.
Dovremmo a breve riaprire le scuole e dare un segnale. Crediamo sia urgente: la scuola nel mondo è accerchiata da mille difficoltà e il diritto allo studio è sempre più a repentaglio. Nei casi più tragici la scuola è direttamente sotto attacco. Abbiamo ancora negli occhi troppe vicende: la violenza dei Boko Haram in Nigeria contrari alla scuola anche nel loro nome (significa l’educazione è vietata); la strage dell’università keniana di Garissa del 2015; il massacro di fanciulli a Beslan in Ossez



