Commenti

Quell’inerzia del parlamento sulla Corte Costituzionale

Il Parlamento in seduta comune non riesce a eleggere il giudice costituzionale che ricopra il posto rimasto vacante nella Corte circa otto mesi fa. La necessaria tempestività dell’elezione non può essere compromessa dalla difficoltà di trovare un accordo politico sul nome del giudice

Da circa otto mesi, il Parlamento in seduta comune non riesce a eleggere il giudice costituzionale che ricopra il posto rimasto vacante nel collegio. Nelle cinque votazioni avvenute sinora le Camere non hanno trovato un accordo sul nome, e così la Corte costituzionale sta lavorando a ranghi ridotti. Non è la prima volta che l’inerzia parlamentare porta a situazioni di stallo. Ma oggi, in presenza di riforme istituzionali che rafforzano l’esecutivo e il suo vertice a scapito di altri poteri, la m

Per continuare a leggere questo articolo

VAI ALLA PAGINA DELL’AUTORE