Aspettative complicate

Inflazione e recessione, i segnali che spiegano i crolli dei mercati

  • Per i mercati è stato un primo semestre fra i peggiori da cinquant’anni, per dimensioni delle perdite e per ampiezza dei crolli.
  • I mercati percepiscono un forte rischio di inflazione e/o recessione nell’immediato futuro; e la guerra in Ucraina non basta a spiegarlo.
  • Eppure, se guardiamo alle previsioni economiche di consenso, non c’è traccia di questi rischi nel 2023. La crescita del Pil è stimata in media +1,7 per cento negli Usa, +1,9 nell’Eurozona e 5,1 in Cina: non sarà boom, ma la recessione è un’altra cosa.

Per i mercati è stato un primo semestre fra i peggiori da cinquant’anni, per dimensioni delle perdite e per ampiezza dei crolli. Da inizio anno l’indice azionario americano S&P 500 ha perso il 18 per cento, quello dei tecnologici (Nasdaq) il 26 e il 34 quello dei semiconduttori. Perdite simili in Eurozona (-19 per cento l’EuroStoxx), Italia (-21) e mercati emergenti (-18 in dollari l’indice Msci). Al reddito fisso è andata perfino peggio, tenuto conto della teorica minore rischiosità: il pr

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