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Inflazione e tassi più alti, la settimana della grande scommessa delle banche centrali

dpatop - 15 December 2022, Hessen, Frankfurt/Main: Christine Lagarde, President of the European Central Bank (ECB), speaks during the press conference at ECB headquarters. Europe's top monetary guardians decided to raise the key interest rate to 2.50 points at their regular council meeting. Photo by: Arne Dedert/picture-alliance/dpa/AP Images
dpatop - 15 December 2022, Hessen, Frankfurt/Main: Christine Lagarde, President of the European Central Bank (ECB), speaks during the press conference at ECB headquarters. Europe's top monetary guardians decided to raise the key interest rate to 2.50 points at their regular council meeting. Photo by: Arne Dedert/picture-alliance/dpa/AP Images
  • Mercoledì la Federal Reserve ha aumentato i tassi dello 0,5 per cento, seguita giovedì dalla BCE. Identica la spiegazione: l’inflazione ha toccato il picco e comincia a scendere, ma è ancora troppo alta rispetto all’obiettivo del 2 per cento, e ci saranno aumenti fino a quando non ci sarà la certezza che la crescita dei prezzi sia tornata stabilmente al 2 per cento.

  • Gli annunci hanno provocato l’immediata caduta dei mercati. Evidentemente si ritiene che la politica monetaria porterà a una recessione generalizzata, nonostante la diversa natura dell’inflazione: da eccesso di domanda negli Usa; da costi di alimentari, materie prime ed energia in Europa.

  • Bisognerebbe cominciare a chiedersi se un’inflazione obiettivo di poco superiore al 2 per cento sarebbe non solo più realistico, ma anche meno dannoso, alla lunga, per le economie di Usa ed Europa. Una proposta avanzata da molti autorevoli economisti

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