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Invece di privatizzare Mps, lo stato nazionalizza Unicredit?

Copyright 2018 The Associated Press. All rights reserved.
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  • L’aspetto più importante della possibile fusione tra Mps e Unicredit dopo l’uscita di Jean Pierre Mustier, necessariamente realizzata con uno scambio azionario, è che porterebbe lo Stato, in quanto azionista di Mps, a diventare socio rilevante in Unicredit.
  • Se la fusione avvenisse ai prezzi di Borsa, lo Stato, con circa il 4,5 per cento di Unicredit post fusione diventerebbe uno dei primi soci.
  • Per acquisire il controllo, al  ministero del Tesoro basterebbe poi accordarsi con le Fondazioni di Verona e Torino, già azioniste di Cassa depositi e prestiti insieme al ministero dell’Economia.

Su queste colonne ho criticato la gestione di Jean Pierre Mustier in Unicredit, per aver bruciato 14 miliardi dell’aumento capitale e ceduto attività per 13 al solo scopo di restituire soldi agli azionisti con dividendi e buyback. Strategia da azienda matura e ricca di cassa, non da banca tradizionale che deve innovare il suo modello di business, con in più l’incertezza delle ricadute economiche causate dalla crisi da Covid. La buona governance di una società quotata a controllo diffuso prevede

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