Nell’attribuire una priorità di diritti all’indigenato, si evoca tristemente il rinnovato ritorno a quel Blut und Boden tanto caro ai nazisti. Il binomio “terra e sangue” come fonte di diritto e di classificazione di un individuo. Come se l’essere nati qui fosse un merito e non un caso, come se l’essere nati qui conferisse caratteristiche specifiche particolari
Sentire il ministro Tajani dire, con il tono benevolo e compiaciuto di chi sta per concedere un grande favore, che un bambino nato qui, dopo avere frequentato per dieci anni (e ribadisce “dieci”) la scuola, dopo avere dimostrato di conoscere bene la Costituzione e di condividere i nostri valori, ha diritto alla cittadinanza è un’esperienza surreale. Anche perché un attimo dopo si schiera nettamente a favore di un collega, che la Costituzione l’ha violata alla grande, impedendo a una nave carica



