La politica britannica sta vivendo una fase convulsa nella quale i movimenti ecologisti giocano un ruolo importante. Il 14 ottobre,  mentre il ministro del Tesoro del governo Truss, Kwasi Kwarteng, veniva costretto alle dimissioni, un migliaio di attivisti di Extinction Rebellion (XR) occupavano l’ingresso dei palazzi governativi di Downing Street, bloccando il traffico del centro di Londra.

Nello stesso pomeriggio, le immagini del lancio di zuppa di pomodoro sui Girasoli di Vincent Van Gogh da parte di due attiviste di Just Stop Oil (Jso) uscivano dalla National Gallery di Londra per comparire sui notiziari di mezzo mondo. Un’irruzione improvvisa, ma non certo isolata.

La nuova galassia verde

L’imbrattamento dei Girasoli è soltanto la più evidente delle iniziative avviate dall’ampio panorama di movimenti ecologisti britannici, nonché delle mobilitazioni che scuotono il Regno Unito negli ultimi mesi.

Fin dall’estate vi erano stati esperimenti di alleanza tra movimenti sociali ed ecologisti ma la data simbolo è il primo ottobre scorso.

Quel giorno i grandi cortei della coalizione tra sindacati ed enti di benificenza “Enough Is Enough” hanno attraversato 25 città del paese chiedendo aumenti salariali e misure ecologiche di contrasto alla povertà energetica e alimentare.

Nelle manifestazioni la campagna Don’t Pay per lo sciopero delle utenze dell’energia elettrica ha bruciato le insostenibili bollette.

Lo stesso giorno circa 150mila lavoratori hanno scioperato all’unisono, seppure gli scioperi a ripetizione in settori essenziali stessero mettendo in difficoltà il paese già da molti mesi.

Jso ha avuto un ruolo di primo piano nella convergenza ecologista con movimenti sociali e sindacali, sostenendo in modo particolare il sindacato dei trasporti Rmt per reclamare l’importanza di una mobilità pubblica, sostenibile e accessibile come antidoto alla crisi economica, energetica e climatica.

Il primo ottobre  Jso e XR hanno bloccato il traffico di Londra con  cortei diretti a Parliament Square per poi spostarsi sul Tamigi ad occupare Westminster Bridge.

Tuttavia, per Jso quello era solo il momento iniziale di una mobilitazione che dura da settimane ad andrà avanti fino a Novembre. Dall’1 Ottobre, infatti, sono già centinaia gli attivisti fermati e arrestati.

Occupare il parlamento

La chiamata ad “Occupare Westminster” ogni giorno alle 11 si traduce in quotidiane occupazioni dello spazio pubblico, blocchi del traffico ed azioni simboliche.

Tali iniziative sono volte a disturbare pubblico e media per rivendicare misure pubbliche di contrasto alla crisi climatica, a partire dal blocco delle nuove licenze di esplorazione e produzione di petrolio – da cui il nome della campagna “Basta petrolio”.

Jso si inserisce così in una lunga tradizione inglese di single-issue campaign (“campagne su singolo tema”).

La campagna è nata a gennaio 2022 è presto diventata un simbolo dell’intreccio tra questioni ecologiche e sociali, reso evidente dagli aumenti del costo della vita a seguito dell’invasione russa: una significativa manifestazione di fine luglio che riuniva sindacati, movimenti ecologisti, associazioni pacifiste ed enti di beneficenza titolava “All We Want Just Stop Oil” (“Tutto ciò che vogliamo è basta petrolio”).

Jso sembra al contempo una scissione e una costola del più ampio movimento radicale Xr, diventato noto globalmente con l’occupazione di alcuni ponti di Londra che provocò migliaia di arresti in pochi giorni nell’Aprile 2019.

Jso adotta le stesse tattiche di azione diretta non-violenta volte all’arresto di XR, ma ne approfondisce il carattere avanguardistico e l’appello al sacrificio moralmente necessario.

L’arresto diventa così la testimonianza di una presa di responsabilità individuale di stampo quasi religioso, contrapposta alla mancanza di azioni politiche di fronte alla gravità del collasso climatico.

Non solo giovani

Per quanto Just Stop Oil si presenti come movimento di giovani, infatti, la maggior parte degli attivisti arrestati sono genitori e nonni inglesi preoccupati per figli e nipoti.

Salvo poi, però, esporre volti giovani per tutte le azioni con maggiore impatto mediatico (come nell’imbrattamento dei Girasoli).

Durante la mia ricerca ho potuto intervistare un bisnonno di 94 anni, arrestato più volte durante azioni di Jso e senza alcuna esperienza di attivismo prima del 2019.

Oltre a quella anagrafica, anche la composizione sociale di Jso sembra la stessa che caratterizza XR secondo le ricerche del settore: una classe media bianca altamente formata, che in Gran Bretagna risulta particolarmente consapevole dei privilegi di cui ha goduto e degli enormi rischi che la crisi climatica rappresenta.

Il carattere innovativo di Jso è quello di abbinare azioni dirette dal forte impatto mediatico e simbolico a forme culturali che richiamano le iniziative sociali e sindacali, come esempio i blocchi delle uscite dalle raffinerie con lo “stile” dei picchetti sindacali.

Vanno così in secondo piano i tratti culturali più hippie e postmoderni che caratterizzano XR.

Convergenza ecologista e sociale

L’attuale ondata di mobilitazioni è caratterizzata dalla convergenza di movimenti ecologisti e sociali. I movimenti per il clima si ricollocano così in un contesto diverso da quello del 2018-2019 nel quale emersero Extinction Rebellion e Fridays For Future.

Il drastico impoverimento generato dall’inflazione tocca direttamente anche persone che, fino a pochi anni fa, si potevano permettere di essere preoccupate per il futuro senza l’urgenza del presente.

L’attuale crisi economica innescata da pandemia e guerra è interpretata dagli attivisti ecologisti in chiave sistemica. Secondo questa visione, gli aumenti di energia e beni essenziali diventeranno strutturali con l’avanzare della crisi climatica.

Considerando tale prospettiva e la natura internazionale dei movimenti per il clima, non stupisce che anche in altri paesi europei le mobilitazioni sul costo della vita abbiano assunto un significato allo stesso tempo sociale ed ecologista.

Nel Regno Unito, però, rispetto ad altri paesi europei tali mobilitazioni sembrano avere più spazio a causa delle ulteriori vulnerabilità del paese: l’onda lunga del Brexit e la turbolenta situazione politica.

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