Le stesse forze che vogliono eliminare i limiti del politicamente corretto quando si tratta di pubblicità sessiste adottano termini e argomenti propri della cultura “woke” quando c’è da difendere Beatrice Venezi. Per chi vale allora il free speech che i partiti di governo dicono di voler tutelare?
Nella battaglia senza esclusione di colpi contro i lacci e lacciuoli del “politically correct”, la destra italiana ha individuato un nuovo nemico da sconfiggere: le regole in vigore dal 2021 che stabiliscono il divieto di affiggere sulle strade e sui veicoli qualsiasi forma di pubblicità che proponga messaggi sessisti e violenti, lesivi delle libertà individuali, razzisti o omotransfobici. Secondo due senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan e Salvo Pogliese, che hanno presentato un emendament


