- Draghi oggi si trova con una crisi internazionale gravissima, davanti a massacri atroci sui civili.
- Ha avuto la capacità di trovare un nuovo slogan, stavolta non una risposta, ma una domanda retorica: «Preferiamo la pace o il condizionatore acceso?». È una domanda chiara, cruciale, rivolta a cuochi e operaie.
- I partiti non hanno la visione politica, o meglio pedagogica, che avevano ai tempi la Dc e il Pci. Invece di concentrarsi sul problema capitale, il gas e la crisi economica, si preoccupano della legge elettorale.
Draghi assomiglia sempre di più a un tecnico che osserva preoccupato l’esplosione di un pozzo di petrolio. E mentre osserva, tenta di capire non solo come spegnere l’incendio ma anche come far ripartire il pozzo. Del resto è un esperto delle crisi di sistema. Lo è stato ai tempi della presidenza della Banca Centrale Europea, nel 2012, quando coniò il famoso whatever it takes, tutto ciò che serve. Ha vissuto da premier una delle fasi più gravose della pandemia, salvando il paese con una f



