Le dimensioni del massacro, le motivazioni addotte a sua giustificazione, le affermazioni dei governanti di Israele a riguardo dei palestinesi e i silenzi dei governi loro alleati sull’ignominia di uno sterminio che ogni giorno di più appare di dimensioni epocali sono che non si potrà, quando tutto ciò sarà finito, semplicemente “voltare pagina”
Se a Venezia le sequenze del film La voce di Hind Rajab ci schiaffeggiano rivelando l’abisso sul quale ci siamo sporti, è solo perché il silenzio e l’inazione si sono fatti insopportabili, per tutti, ma soprattutto per noi che abitiamo in Occidente. Perché siamo noi ad armare la mano di Israele, che nessuno vuole fermare; perché il baratro in cui quello sta precipitando – il “suicidio” di cui parla Anna Foa – ci sta risucchiando, smontando le nostre certezze di “baluardi della civiltà” e “fari d



