Con tutti i nostri difetti, tutti i nostri errori, tutta la nostra confusione, siamo ancora oggi quella parte di mondo che considera preziosa per sé la disputa che si trova ad ospitare dentro le sue fragili mura
Intensa e drammatica, la riflessione di Gianni Cuperlo sui destini del pianeta e sul senso dell’occidente (se un senso tuttora esiste) ci aiuta a capire cosa dovrebbe essere la politica. E cioè non uno squillo di tromba, non una stanca recitazione mnemonica e neppure uno stucchevole vituperio. Ma, semmai, una riflessione sul nostro posto nel mondo e nel tempo. Se fossimo capaci di dedicarci a questo argomento, solo a questo, la politica tornerebbe forse a confortare le persone nell’attimo del l



