Risposta a Mario Giro

La guerra è un male, ma quella di autodifesa un male minore

  • Bisogna sapere distinguere fra gli imperativi categorici: “non fare agli altri quello che non vorresti essere fatto a te”, certamente pacifista, e l’interesse nazionale, difendere la patria, efficacemente argomentato da Hans Morgenthau.  
  • Di recente, aggiunge Kant, è stato scritto e documentato che le democrazie non si fanno la guerra.
  • Un conto, per le democrazie, è entrare in guerra per una varietà di obiettivi, ciascuno dei quali deve essere motivato. Un conto molto diverso è identificare situazioni e eventi nei quali lo scontro bellico avviene fra due o più democrazie. Sostanzialmente non esistono sempi di questa fattispecie.

Dalla sua città natale, Köenigsberg, purtroppo diventata Kaliningrad (ma “il reale è razionale”, dice di avere letto), Immanuel Kant mi comunica che, nonostante il blocco, continua a ricevere libri. Comunque, i più importanti sui temi “guerra e pace” li ha già letti e sono facilmente consultabili nella sua accogliente capiente biblioteca. Oltre alla guerra, quello che lo preoccupa davvero sono coloro che ne parlano senza avere mai letto uno dei classici in materia. No, dice, non è una preoccu

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