- Il nuovo Dpcm sancisce per tutto il territorio nazionale misure più stringenti di quello precedente. Il tempo perso, anche in termini di carente digitalizzazione, comporterà conseguenze negative ad esempio per il lavoro nelle pubbliche amministrazioni e la didattica a distanza.
- Alcune disposizioni, che riprendono regole adottate nella “prima ondata”, mostrano che l’esperienza ha insegnato poco nulla in tema di certezza del diritto. Peraltro, si prosegue con nuove “forti raccomandazioni”.
- Il Paese è diviso in tre aree di rischio. Se è apprezzabile vi siano misure diverse per situazioni differenti, si nutrono dubbi sulla pretesa oggettività del meccanismo per cui una regione rientra nell’una o nell’altra fascia.
La macchina del tempo del Dpcm: ritorno al passato
04 novembre 2020 • 16:15