- Eugenia Roccella è stata scelta come ministra perché rappresenta le istanze che provengono dai movimenti pro life, pro family, anti gender.
- Possibile che, al momento di prendere le leve del comando, una figura come lei assuma il volto di timida esecutrice di disposizioni già in gran parte disegnate dai governi precedenti?
- La sua partita identitaria si gioca su un terreno più insidioso: il tentativo di reclamare per sé e per la destra conservatrice l’appellativo «femminista».
In una compagine di governo che alterna inerzia e sregolatezza, moderazione e intemperanza, si segnala per pacatezza la figura di Eugenia Roccella. Non dovrebbe sorprendere, certo, che la titolare di un ministero senza portafoglio come quello per le Pari Opportunità – che è ora anche per la Famiglia e la Natalità – resti per lo più lontano dai riflettori. Nel caso di questo governo, però, parliamo della figura chiamata a interpretare la dottrina della destra su alcuni dei temi che hanno con



