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La presidente e la svolta che serve per rilanciare l’Ue

Se i politici veri hanno lo sguardo lungo, alla presidente si presenta la straordinaria opportunità di cinque anni per effettuare le svolte ambientali, di competitività, di politica estera e difesa e di nuove procedure decisionali (eliminazione dell’unanimità) in grado di proiettare l’Unione a uno stadio di integrazione ancora più elevato

L’Unione europea è una costruzione complessa fatta da (di) ventisette stati nazionali, «obsoleti, ma ostinati» (copyright quel grande studioso che fu Stanley Hoffmann), con interessi diversi, talvolta divergenti, che, anche se qualche capo di governo se lo dimentica presuntuosamente, hanno di loro stessa volontà rinunciato a parti della loro sovranità nazionale. Non l’hanno perduta quella sovranità. L’hanno spostata a livello europeo e la condividono con tutta la necessità di procedere ad accord

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