La storia ci insegna che contro la guerra non bastano i pacifisti, servono leader
Foto Mauro Scrobogna/LaPresse 05-11-2022 Roma (Italia) Cronaca - manifestazione nazionale del movimento per la pace, promosso dalla coalizione Europe for Peace - Nella foto: Maurizio Landini, Giuseppe Conte alla manifestazione per la pace che intende sollecitare un cessate il fuoco subito, un negoziato per la pace, il bando tutte le armi nucleari, la solidarietà con il popolo ucraino e con le vittime di tutte le guerre 11-05-2022 Rome (Italy) News - national demonstration of the movement for peace, promoted by the Europe for Peace coalition - In the photo: Maurizio Landini, Giuseppe Conte at the demonstration for peace which intends to urge an immediate ceasefire, a negotiation for peace, a ban on all nuclear weapons, solidarity with the Ukrainian people and with the victims of all wars
06 novembre 2022 • 11:00Aggiornato, 07 novembre 2022 • 17:14
Tra la fine degli anni Settanta, proprio mentre l’Urss invadeva l’Afghanistan, il dispiegamento di nuovi missili tattici sovietici Ss20, infiammò la guerra fredda.
La necessità di ribilanciare con un sistema bellico comparabile portò gli americani a predisporre lo spiegamento di un nuovo arsenale missilistico.
La lezione di quella stagione è che le grandi manifestazioni possono essere il terreno di coltura di grandi cambiamenti solo quando gli attori della politica internazionale hanno una idea chiara su dove e come portare il conflitto in una zona di decompressione.
