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La strage degli ostaggi e i calcoli errati di Netanyahu

Netanyahu ha pensato che solo il mostrare i muscoli gli avrebbe riconsegnato il consenso che aveva perduto in patria. Che esibire al pubblico la completa distruzione di Hamas (peraltro impossibile) avrebbe cancellato i mancati sforzi diplomatici per gli ostaggi

È chiaro fin dal 7 ottobre che, nella guerra asimmetrica, l’unico asso nella manica dei tagliagole di Hamas sono gli ostaggi. Per questo furono rapiti. Il gruppo terrorista era memore di alcuni precedenti che li confortava nella convinzione di avere in mano una formidabile “merce” di scambio quando sarebbe arrivato, perché sarebbe arrivato, il tempo della trattativa. Il soldato Gilad Shalit era l’esempio più eclatante: catturato il 25 giugno 2006, liberato il 18 ottobre 2011 dietro la contropart

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