- Il governo Conte è stato buono con le sue aziende (che peraltro non sono più quel grande impero, se mai lo sono state) e lo ha aiutato in un contenzioso col solito francese Bollorè.
- Lui in cambio detiene ancora un 8 per cento della politica (roba come Brunetta, Tajani, Gelmini: mica poco), pur sempre tre volte il peso di Renzi, e quindi esige rispetto.
- Difficile pensare che abbia avuto un ruolo nel coup de théatre dell’incarico a Draghi, ma certo gli ha fatto piacere, perché con Draghi ha un “buon rapporto” e perché si è liberato di quei noiosi grillini.
A filarsela di corsa, capendo subito che si profilava una tragedia, erano stati in tre: Higuain, Cristiano Ronaldo e lui, il Cavaliere. No tamponi, jet privati e via. Silvio scelse Nizza, dove la figlia ha una gran villa e divenne esule, come Pertini. Non è ancora tornato, peraltro, ma questo non gli ha impedito di autocongratularsi e di inserirsi tra gli autori del “miracolo Draghi”. Un po’ a freddo, perché durante tutto questo tempo non aveva dato agli italiani particolari parole di vicinan



