Il nuovo leader siriano ha un curriculum di tutto rispetto nell’ambito dei network terroristici. Tuttavia gli osservatori internazionali sembrano disposti a concedergli un credito, per le sue posizioni tranquillizzanti sulle minoranze e per la presa di distanza dal progetto di “califfato globale” di Al Qaeda. Per questo sarà determinante verificare l’impegno nell’evitare che il Paese torni a essere un santuario del terrorismo internazionale
La fine di cinquant’anni di un regime sanguinoso e liberticida. Dovrebbero essere giornate di giubilo assoluto per una popolazione siriana e per la comunità internazionale intera, che vede la fine di una dittatura sostenitrice del terrorismo internazionale come strumento non convenzionale di politica estera. Una minaccia che, nel passato, ci ha riguardato da vicino: la Siria di Assad padre fornì sostegno ad alcuni gruppi terroristici, in primis quello di Abu Nidal, rendendo possibili sanguinosi



