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Le opposte propagande alimentano la spirale mediorientale

In molti definiscono la crisi in corso come la guerra di Netanyahu. Al netto dell’indubbia convenienza del leader israeliano di prolungare il più possibile il conflitto, lo scenario sul terreno è assai più complicato

Al netto dell’arcinota convenienza di Benjamin Netanyahu a far proseguire la guerra, anche estendendo il conflitto all’intero Medio Oriente, sarebbe una grande semplificazione di quanto avviene nell’area ridurre tutto a questo dato. Anzitutto perché Netanyahu, per quanto stia nuovamente dimostrando la sua cinica abilità politica mettendo in scacco vecchi e nuovi alleati, non ha alcun potere di condurre un conflitto senza l’appoggio dei vertici militari, che già in più occasioni hanno dimostrato

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