Commenti

Le parole di Draghi che scuotono l’Ue (e le miserie italiane)

Per procedere sulla strada della sicurezza europea va accelerato il processo di unificazione, in nome di un potere sovranazionale federale: l’ex premier ha sferzato l’Italia (e la Commissione Ue) con un intervento chiaro, molto netto. Al contrario della premier Meloni: che spande banalità a trecentosessanta gradi

Mario Draghi, nella sua audizione al parlamento italiano, ha preso a schiaffoni il progetto ReArm di Ursula von der Leyen. Le sue parole sono state tranchant, ultimative. Il finanziamento ai singoli stati nazionali per potenziare il loro potenziale bellico non serve a nulla perché non fa crescere l’economia europea; anzi, crea l’illusione che tanti soldatini dispersi possano essere un deterrente rispetto ai potenziali nemici. Invece, ha sostenuto l’ex presidente del Consiglio, è necessario crear

Per continuare a leggere questo articolo

VAI ALLA PAGINA DELL’AUTORE