- L'ex viceministro leghista Edoardo Rixi e i suoi colleghi si sono appropriati del denaro pubblico di cui avevano la disponibilità? Sì per i giudici di primo grado, no per i giudici d'appello.
- Il codice penale è per sua natura rozzo, le sfumature sono affidate all'interpretazione dei giudici. E i giudici si adeguano allo spirito dei tempi che oggi considera normale l'uso di denaro pubblico per pagare cene elettorali.
- Il caso Rixi è esemplare: l'Italia non ha un sistema di regole comuni che consenta ai cittadini elettori di sapere se il tal politico è un farabutto o una persona perbene.
L'ex viceministro leghista Edoardo Rixi è stato assolto in appello dall'accusa di peculato. In primo grado era stato condannato a tre anni e cinque mesi. La formula è netta: "Il fatto non sussiste". In attesa delle motivazioni, va rilevato un dato e posto un problema. Il dato è che in appello non sono state nuove prove a scagionare l'imputato. Insieme a Rixi sono stati assolti tutti i coimputati (decine), appartenenti a diverse forze politiche, tutti insieme condannati in primo grado. Siamo qui



